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Prp

Alopecia e PRP

L’alopecia androgenetica è la più comune forma di calvizie che afflige sia uomini che donne ed è causata da un’eccessiva sensibilità dei bulbi piliferi che generano i capelli all’azione degli ormoni maschili, ugualmente presenti in ambedue i sessi.

Il bulbo attraversa fisiologicamente una fase di crescita (“anagen”), una fase di maturità in cui il capello è presente ma non allunga (“telogen”) ed una fase di riposo (“catagen”). In corrispondenza di ogni ostio follicolare (i “ pori” del cuoio capelluto da cui emergono i capelli) sono sempre presenti più bulbi, alcuni attivi (anagen e telogen) ed altri a riposo (catagen).

Nell’alopecia androgenetica, nelle sue fasi iniziali si assiste alla crescita di capelli particolarmente piccoli e sottili (fenomeno detto “miniaturizzazione”). Inoltre si altera il rapporto fra bulbi attivi in anagen e bulbi in catagen con la conseguenza di un diradamento dei capelli visibili. Solo nelle fasi più avanzate si assiste in alcune zone alla scomparsa totale dei bulbi e degli ostii follicolari: tali zone vengono denominate “ aree cicatriziali”.

Gli approcci non chirurgici all’alopecia androgenetica ( farmaci e PRP) agiscono allungando la durata della fase anagen (quindi la lunghezza della vita del capello) e stimolando i bulbi in fase catagen (“quiescenti”) a passare in fase anagen (“attivi”) ottenendo un rinfoltimento naturale.

Le piastrine sono le cellule del sangue deputate alla riparazione dei tessuti danneggiati: come tali sono ricchissime di Fattori di Crescita con capacità rigenerative e di stimolo della crescita cellulare.

Il PRP ( Platelet Rich Plasma -Plasma Ricco di Piastrine) è un concentrato di fattori di crescita, di derivazione piastrinica, in grado di stimolare la rigenerazione dei tessuti e la crescita dei bulbi piliferi del cuoio capelluto. Si ottiene mediante centrifugazione di un campione di sangue autologo, cioè prelevato dallo stesso paziente. Il concentrato di piastrine che si ottiene  viene utilizzato, in medicina estetica, oltre che  per migliorare l’aspetto di alcune aree del volto (come guance, zona oculare e perioculare), pieghe cutanee del collo, del dècolletè, anche per migliorare i quadri di alopecia androgenetica e di diradamento dei capelli sia nell’uomo che nella donna. In altre branche della medicina, il PRP viene utilizzato da anni con successo per stimolare la riparazione dei tessuti, in particolare di tendini e legamenti come nelle lesioni della cuffia dei rotatori della spalla e del tendine di Achille o, in odontoiatria, per stimolare la crescita gengivale o, in oculistica, per favorire la guarigione delle lesioni della cornea.In tutti questi utilizzi, il PRP ha ormai dimostrato ampiamente la sua efficacia e la sua assoluta sicurezza.

Il campione di sangue, prelevato presso il Centro Trasfusionale, viene  sottoposto a centrifugazione e questo permette di separare le componenti del sangue e di ottenere un concentrato, appunto il PRP ,  ricco di piastrine e fonte di fattori di crescita che viene iniettato nel cuoio capelluto attraverso microiniezioni, senza aggiunta di alcuna sostanza estranea.

Il concentrato piastrinico preparato presso il Centro Trasfusionale secondo i più alti standard di sterilità, garantisce il più alto contenuto di fattori di crescita rispetto a tutte le formulazioni di PRP esistenti. Somministrato nel cuoio capelluto, può risvegliare i follicoli quiescenti in fase catagen e ne prolunga la persistenza nella fase di crescita attiva (anagen) arrestando la caduta e promuovendo la ricrescita di nuovi capelli. Di norma si consigliano fino a 4 sedute nell’arco di un anno distanziate da circa 3 mesi.

In fase di valutazione, il paziente viene preventivamente sottoposto a visita medica specialistica e a tricoscopia, utile per determinare la presenza o meno e lo stato di salute dei bulbi piliferi e del cuoio capelluto. La tricoscopia è un esame non invasivo che si basa sull’osservazione del cuoio capelluto a forte ingrandimento con una telecamera digitale per identificare i segni dell’alopecia androgenetica come la miniaturizzazione, la presenza e la densità dei fusti capillari e degli ostii follicolari e per escludere la presenza di aree cicatriziali ovvero quelle aree in cui, come detto prima, la malattia è così avanzata che gli ostii follicolari sono ormai scomparsi. Nella maggior parte dei casi, il diradamento si associa a miniaturizzazione ed aumento dei bulbi in fase catagen rispetto a quelli in fase anagen ma le aree veramente cicatriziali (anche dette aree deserte) sono generalmente rare. Nel corso della visita specialistica, il pz verrà quindi consigliato e opportunamente indirizzato alla terapia medica più opportuna per migliorare il proprio inestetismo.

Autorizzazioni e idoneità.

In base alla normativa nazionale attualmente in vigore, il P.R.P., deve essere preparato e conservato solo nei Servizi Trasfusionali (ST). La preparazione e l’utilizzo del prodotto sono infatti disciplinati dalla Legge n. 219/2005 che regola la donazione, la manipolazione e lo stoccaggio del sangue e dei suoi derivati e dal Decreto Legislativo 20 dicembre 2007, n 261.

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